Articoli
Terra, 8 maggio 2009
“Affrettati lentamente”. “Festina lente”, diceva la massima latina. Questo piccolo invito, ripreso dallo scittore Enrique Vila-Matas nella sua opera, Il viaggiatore più lento, potrebbe essere rivolto ai visitatori di una mostra che si apre il 15 maggio nel loggiato del palazzo della Sapienza, sede dell’Archivio di Stato di Roma. E ne potrebbe essere il latente leit motif.
Italia sera, 10 giugno 2008
Federico Pirani, noto pianista e musicologo, è anche un apprezzato acquerellista di monumenti dell’antichità che, nella sua opere, perdono la loro dimensione temporale per assumere connotati metafisici. Le opere in esposizione a Roma nello “Studio S – Arte Contemporanea” di Carmine Siniscalco (via della Penna, 59),
Corriere della sera, 4 gennaio 2006
Non fosse per certi colori vistosi, che a tratti possono apparire innaturali riflessi di luci fuori campo, gli acquerelli di Federico Pirani sembrano dagherrotipi ingialliti o corrosi dal tempo. Le pietre della sua Roma antica hanno come una luce sotterranea che sfugge all’occhio didascalico dell’osservatore ma non inganna la sua sensibilità.
Secolo D’Italia, 21 dicembre 2005
Ho scoperto solo ora, in occasione di una sua personale ospitata in una delle più importati gallerie di Roma e d’Italia, la “Borgognona”, che Federico Pirani, eccellente pianista e musicologo, studioso tra l’altro del rapporto tra Mozart e il teatro d’opera italiano, redattore per l’Enciclopedia Italiana Treccani nella sezione “Musica”del “Dizionario Biografico degli Italiani”, è anche un ottimo acquarellista.
Il Messaggero, 25 novembre 2005
Roma è la sua città. La ama, la frequenta, la osserva da sempre. E da sempre ogni sguardo che si posa sulla sue pietre è uno sguardo nuovo. Non poteva quindi che partire da Roma la riflessione artistica di Federico Pirani, musicista e musicologo che per la prima volta espone a Roma le sue opere nella personale “Pietre d’acqua” accolta alla galleria La Borgognona fino al 23 dicembre.
Ansa, 1 dicembre 2005
La sagoma sfrangiata della Minerva Medica, filtrata dai grigi, dagli ocra, dai blu; le colonne dell’Adrianeum lavate di azzurro; le arcate del Colosseo rarefatte da una luce di un tempo che non c’è. La Roma più antica rivive negli acquerelli di Federico Pirani, ricca di particolari e di richiami storici eppure rarefatta, a tratti allucinata, onorica, liquida come l’acqua del colore che scivola sulla carta.
La Repubblica, 29 novembre 2005
L’Arco di Tito visto dalla chiesetta di San Bonaventura, l’obelisco Sallustiano dalla salita di San Sebastianello, la fontana del Quirinale bagnata da una luce morbida e calda. Ma anche le rovine di Baalbek in Libano, il teatro di Petra incorniciato dalle montagne giordane o quello di Sabratha nel deserto africano.
L’Unità, 4 dicembre 2005
“Pietre d’acqua” è il titolo suggestivo dato alla mostra di acquerelli di Federico Pirani allestita in questi giorni a Roma, negli spazi della storica galleria La Borgognona di Giulioa De Lipsis Granati. L’esposizione, che da febbraio ad aprile 2006 verrà presentata a Parigi, presso l’Istituto Italiano di Cultura, riunisce una cinquantina di acquerelli di vario formato, realizzati da Pirani tra il 2002 e il 2005, quasi a monocromo, su raffinate carte fabbricate a mano.
in Piazza Armerina, II, 2004, 2, pp. 28-35
Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 2007
pag. 247, Federico Pirani, L'Arco di Tito da San Bonaventura, 2003